Immobili Merce, Esenzione IMU solo con Dichiarazione

L’esenzione per gli immobili merce (spesso definiti anche beni merce) è dovuta solo in presenza di dichiarazione. Il principio, pacifico, è stato ribadito anche dalla Suprema Corte

Senza la dichiarazione impossibile riconoscere l’esenzione per gli immobili merce. La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 5190 del 17 febbraio 2022 della Sezione 6 TRI | Civile ritorna sul tema e affronta uno dei punti maggiormente controversi in materia di IMU. Secondo quanto previsto dall’art. 2 comma 2 del DL nr. 102 del 31 agosto 2013 “a decorrere dal 1 gennaio 2014 sono esenti dall’imposta municipale propria i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati”.

Tuttavia, ad incidere in maniera decisa sulle esenzioni, ci pensa lo stesso art. 2 ma con il comma 5bis che sancisce che attribuisce all’obbligo dichiarativo efficacia costitutiva (peraltro per tutti i casi di esenzione previsti dal medesimo articolo). Recita infatti il comma in questione: “ai fini dell’applicazione dei benefici di cui al presente articolo, il soggetto passivo presenta, a pena di decadenza entro il termine ordinario per la presentazione delle dichiarazioni di variazione relative all’imposta municipale propria, apposita dichiarazione, utilizzando il modello ministeriale predisposto per la presentazione delle suddette dichiarazioni, con la quale attesta il possesso dei requisiti e indica gli identificativi catastali degli immobili ai quali il beneficio si applica”.

Un pizzico di confusione è stato generato dalla Legge 160/2019 che, come noto, ha fatto cadere l’obbligo dichiarativo posto in capo al soggetto passivo che voglia godere della normativa di maggior favore. Tuttavia, per gli anni d’imposta fino al 2019, la dichiarazione costituiva elemento imprescindibile per poter godere dell’esenzione sugli immobili merce. L’obbligo di dichiarazione, infatti, non poteva essere sostituito dal fatto che il Comune potesse conoscere (o addirittura conoscesse) le circostanze per le quali l’esenzione era dovuta. In presenza, infatti, di un preciso obbligo di legge, le norme che stabiliscono esenzioni o agevolazioni non lasciano spazio all’applicazione di criteri analogici o, addirittura, all’interpretazione estensiva.

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