Abitazione Principale IMU e TASI

Calcolo della TARI: come calcolare la tassa rifiuti

Il calcolo della TARI non è complicato: toccherà tener conto, prima di redigere il modello F24 per il pagamento di parte fissa, parte variabile, superficie e nucleo familiare

Il calcolo della TARI, soprattutto rispetto a IMU e TASI, è senza dubbio più semplice. Calcolare la tassa rifiuti non richiede infatti la disponibilità di molti dati né l’utilizzo di particolari strumenti o software di calcolo. Normalmente non siamo abituati a calcolare l’importo da versare a titolo di TARI: i Comuni inviano, periodicamente, gli avvisi di pagamento con allegati i modelli di pagamento (bollettini o F24). Difficilmente ci troveremo a dover calcolare gli importi o di preparare un modello di pagamento.

Tuttavia conoscere le modalità di calcolo è utile per controllare se gli importi degli avvisi di pagamento inviati dall’Ente sono corretti. I principi di calcolo della TARI, oltre che discendere da quanto previsto dalla normativa, sono di fatto contenuti nella Circolare 1/DF/2017 del Ministero delle Finanze avente ad oggetto i chiarimenti sull’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) e sul calcolo della parte variabile.

Calcolo della TARI, le principali questioni

Il principale problema riscontrabile nel calcolo della TARI riguarda la tariffa variabile che, nel caso di occupazione di un’unità abitativa e un’unità pertinenziale, dovrà essere applicata soltanto una volta. Fatta questa premessa, pare evidente quanto le modalità di calcolo della tassa rifiuti siano semplici. Proveremo a fare qualche esempio, anche considerando quanto previsto dal Dipartimento delle Finanze con la circolare citata in premessa.

Calcolare la TARI, la tariffa fissa e la tariffa variabile

Le tariffe della tassa rifiuti non sono ovviamente identiche in tutti i comuni ma dipendono dal costo di gestione del ciclo dei rifiuti, dai costi collegati alla gestione del ciclo e della stessa TARI e quindi dal piano finanziario approvato dall’Ente. Proprio per questa ragione, prima di procedere al calcolo sarebbe opportuno controllare il sito ufficiale del comune di appartenenza o la sezione del sito MEF dedicato a delibere e regolamenti.

Il corollario di fondo è che quindi il costo totale del ciclo dei rifiuti debba necessariamente pareggiare le entrate previste dalla tassa rifiuti. Le tariffe, e quindi la tariffa fissa e la tariffa variabile, dipenderanno dunque dal piano finanziario, dalla superficie imponibile e dai membri di ciascun nucleo finanziario.

Senza scendere troppo nel dettaglio (la questione sarà affrontata in altra sede) ciò che qui interessa concerne unicamente le modalità per procedere al calcolo della tassa rifiuti. Non consideriamo l’ipotesi di rduzioni previste dai singoli regolamento (l’esempio classico è quello delle riduzioni per unico occupante o per abitazioni ad uno stagionale).

Immaginiamo dunque l’ipotesi di un contribuente che voglia procedere al calcolo della TARI per un’unità immobiliare di 150 mq occupata da un nucleo composto da tre persone. Ipotizziamo che la tariffa variabile approvata dall’ente per la categoria “uso domestico 3 componenti” sia pari a 212,00 € e che la tariffa fissa sia invece pari a 2,00 € al metro quadrato.

Il calcolo della TARI deriverà da:

  • 150 mq x 2,00 € = 300,00 € / PARTE FISSA
  • 212,00 € / PARTE VARIABILE
  • 512,00 € / TOTALE TASSA RIFIUTI

A questi importi andrà aggiunta l’addizionale provinciale pari al 5% del totale TARI che, nell’esempio, sarà uguale a 25,60 € per un totale TARI di 537,60 €.

Consideriamo invece ora il caso di un contribuente tenuto al pagamento della tassa rifiuti per un immobile di categoria A da 100,00 mq e di un’unità pertinenziale di 50,00 mq con un nucleo familiare composto sempre da 3 persone.

L’importo TARI da versare con codice tributo 3944 sarà pari a:

  • 100 mq x 2,00 € = 200,00 € / PARTE FISSA – UNITÀ ABITATIVA
  • 50 mq x 2,00 € = 100,00 € / PARTE FISSA – UNITÀ PERTINENZIALE
  • 212,00 € / PARTE VARIABILE
  • 512,00 € / TOTALE TASSA RIFIUTI

Anche in questo caso si dovrà aggiungere il 5% a titolo di addizionale provinciale, comunque dovuta. Il possesso della pertinenza, come facilmente intuibile dai calcoli effettuati in precedenza, non influisce, a parità di superficie, sul calcolo della TARI.

Tariffe TARI, novità in arrivo nel 2020?

Dal 2020 la situazione potrebbe cambiare in virtù di quanto previsto dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente sia nella definizione dei costi del ciclo integrato dei rifiuti, sia nel recupero di efficienza nella gestione del servizio. Dal 2020 quindi l’imposizione potrebbe effettivamente migliorare, già con l’approvazione del Piano Finanziario 2020.

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