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Accertamento IMU sui Terreni Agricoli 2014 e 2015

Le attività di accertamento IMU per gli anni 2014 e 2015 fanno registrare un’ulteriore criticità: stavolta in ballo ci sono i terreni agricoli

Sull’attività di accertamento IMU dei comuni pesa un altro dato, ovvero quello delle variazioni intervenute sui terreni agricoli per gli anni 2014 e 2015. Non pochi comuni, infatti, hanno dovuto fare i conti con le modifiche normative aventi ad oggetto proprio i terreni agricoli. Fino all’anno d’imposta 2013, infatti, i comuni venivano distinti in montani, parzialmente montani o non montani, in ragione di quanto previsto dalla Circolare nr. 9 del 14 giugno 1993. Dall’anno d’imposta 2014 alla fattispecie andava invece applicato l’elenco ISTAT in ragione di quanto previsto dal decreto interministeriale del 28 novembre 2014.

Al fine di applicare le agevolazioni fiscali previste dal D. Lgs. nr. 504 del 1992, negli anni 2014 e 2015 andava quindi considerata l’altezza media prevista dall’elenco ISTAT. Recita infatti il decreto interministeriale applicabile in quegli anni d’imposta che “Sono esenti dall’imposta municipale propria, ai sensi dell’art. 7, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504 i terreni agricoli dei comuni ubicati a un’altitudine di 601 metri e oltre, individuati sulla base dell’«Elenco comuni italiani», pubblicato sul sito internet dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), tenendo conto dell’altezza riportata nella colonna «Altitudine del centro (metri)».”

In sostanza, negli anni d’imposta 2014 e 2015, un comune veniva classificato montano, parzialmente montano o non montano non più secondo quanto previsto dalla Circolare nr. 9 del 1993 ma secondo l’altezza del centro. La nuova previsione normativa ha generato, per molti comuni, un vero e proprio cambio di paradigma che ha condotto molti enti alla completa revisione delle banche dati.

Accertamento IMU sui terreni agricoli

A rendere le attività di accertamento dei comuni più complicate, c’è infatti anche la mancata consapevolezza da parte dei contribuenti che, in molti casi, in quegli anni non hanno mai versato l’IMU sui terreni agricoli per il motivo, semplicissimo, che non l’avevano mai fatto proprio in ragione di quanto previsto dalla famosa circolare del 1993. Ora sui comuni incombe un ulteriore adempimento, quello di procedere al recupero dell’evasione sui terreni agricoli. A dispetto di quanto si potrebbe pensare, infatti, l’omesso o parziale versamento sui terreni potrebbe valere cifre considerevoli (anche se non paragonabili a quelle che gli enti potrebbero incassare dalle aree edificabili).

Spesso la base imponibile dei terreni agricoli, soprattutto per determinate qualità dei terreni, è tutt’altro che irrisoria e il recupero dell’imposta non versata potrebbe costituire una risorsa importante per i comuni. La grande difficoltà è però collegata alla bonifica di un dato, come quello derivante dal catasto terreni, troppo spesso poco “solido” perché i comuni possano procedere direttamente all’accertamento delle imposte senza ricorrere preventivamente alla bonifica manuale delle quote di possesso dei terreni agricoli.

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